DALLE ORIGINI ALL’ETÀ DAUNO-ELLENISTICA

(6.000 A.C. – III SEC. A.C.) DALLE ORIGINI ALL’ETÀ DAUNO-ELLENISTICA

Canosa è una città di origine antichissima la cui fondazione, secondo la leggenda, sarebbe avvenuta ad opera dell’eroe greco Diomede.

Di sicuro le prime frequentazioni di queste terre risalgono al Neolitico (6.000-3.000 a.C.) e si riferiscono agli spostamenti di piccoli gruppi dediti alla pastorizia; notizie certamente più complete sono quelle inerenti la “necropoli del Pozzillo“, un vasto campo di urne dell’età del bronzo (1.800-1.200 a.C.).

Sul finire del XII sec. a.C., l’arrivo di gruppi etnici provenienti dai Balcani, gli Illirii, determina la nascita della civiltà iapigia, successivamente differenziatasi in tre ambiti geografici e culturali: la Daunia, la Peucetia e la Messapia. L’evolversi della compagine sociale porta, nel corso del VII sec. a.C., all’affermazione economica e politica di alcune famiglie; il nuovo assetto si manifesta nella creazione di impianti produttivi e di strutture edilizie particolarmente curate, come per l’insediamento di “Toppicelli”, ma soprattutto in un’ingente serie di deposizioni funerarie che vanno dalle semplici tombe a fossa alle più ricercate tombe a grotticella.

L’ulteriore avanzamento, per l’intraprendente classe aristocratica canosina, avviene con l’apertura al mondo ellenico, in un primo momento con la mediazione delle colonie magnogreche di Metaponto e di Taranto, poi, a partire dal IV sec. a. C. e dopo la caduta di Taranto, grazie a una rete sempre più fitta di rapporti commerciali, direttamente con i maggiori centri della cultura ellenistica. A questo periodo attiene la meravigliosa fioritura della società dei principes, come documenta l’arredo architettonico delle poche dimore terrene individuate e soprattutto la sontuosità degli ipogei con i loro corredi di armi, di ceramica a figure rosse, di vasi a decorazione plastica e policroma e di manufatti aurei di incomparabile ricercatezza, segno del prestigio e dell’egemonia raggiunta nella comunità cittadina.

Quando nel 318 a.C. l’espansione romana raggiunge Canosa, da tempo citta-stato indipendente, la ricca e potente classe aristocratica locale fa da deterrente ad uno scontro aperto con Roma e determina la stipula di un trattato di alleanza tra le due città. Così, nonostante la romanizazzione del territorio, Canosa conserva la sua autonomia, ulteriormente garantita dal diritto di battere moneta.